Come nasce Booker?
Com'è
nata l'idea di questo blog?
Da
me, Elisa Carli ( o in arte Victory Storm), che dopo essere stata
investita da una macchina mentre attraversavo sulle strisce pedonali,
portando a spasso i miei cani, mi sono ritrovata a confrontarmi con
la società, con le persone e con tutto ciò che ne consegue.
Ho
scoperto così che investire una persona perché si è distratti al
cellulare non ha delle conseguenze così gravi, a meno che la vittima
non muoia.
Tanto
ci pensa l'assicurazione!
Ho
scoperto così che gli operatori che lavorano nella sanità o
rappresentano l'autorità non hanno polso e non danno ascolto alle
persone in difficoltà.
Scopri
così che tutti intorno a te si comportano come se camminassero sulle
uova con il terrore di romperle, nessuno vuole prendersi la briga di
dedicare più tempo, più attenzioni a chi ne ha bisogno.
Si
preferisce piuttosto scaricare il peso sugli altri o se non è
possibile, arrivare a sminuire ciò che è accaduto o la persona
stessa che ha subito un sinistro.
Ho
scoperto quindi che non è il senso di giustizia o il giuramento di
Ippocrate a dettare le azioni, ma piuttosto un desiderio di liberarsi
di pesi indesiderati, dati magari da un lavoro dequalificante o privo
di grandi motivazioni, oppure dalla stanchezza a causa di un monte
ore settimanale esagerato a causa dei tagli del personale.
Insomma,
la situazione non è rosea ma troppo poco chiara per puntare il dito
verso il vero colpevole.
Più
mi guardo intorno e più vedo infelicità.
Più
vedo infelicità e più vedo i veri valori rovesciarsi per lasciare
spazio al consumismo (basti pensare che per andare in ospedale
bisogna pagare il parcheggio,mentre per entrare in un centro
commerciale si hanno ampie zone di sosta gratuite) e all'egoismo
(basti vedere la perdita di stima e affidabilità che la gente ha
nei confronti delle autorità e della sanità).
Come
siamo quindi arrivati a questo punto?
Quand'è
che il benessere di una persona è arrivato a valere meno di un
ticket sanitario o di una multa per divieto di sosta?
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