La Bulgaria contro la tutela della donna
Caro lettore,
i “valori tradizionali della famiglia” e il timore dei “travestiti” sono motivi validi per permettere che le donne subiscano violenze domestiche e stupri? [1] Alcuni uomini di potere pensano di sì. Ma il loro tempo è scaduto.
La Bulgaria ha di recente rifiutato di adottare a livello nazionale l’importante Convenzione europea contro la violenza sulle donne. E non è tutto: la Bulgaria tiene, in questo momento, la Presidenza di turno dell’Ue, quindi è la responsabile del processo di ratificazione della Convenzione in tutta l’Unione.
Entro sole due settimane gli Stati membri potrebbero andare al voto per rendere l’Europa un luogo più sicuro per tutte le donne, ma la Bulgaria non sta compiendo alcun passo significativo, anzi: continua a intralciare il cammino verso la tutela di 250 milioni di donne e ragazze. Non solo sul territorio bulgaro, ma in tutta Europa.
Ne abbiamo fin sopra i capelli! Già 109.000 di noi hanno firmato la petizione; se raggiungiamo le 200.000 firme potremo consegnarla pubblicamente ai funzionari bulgari. La Presidenza Ue della Bulgaria è iniziata nel bel mezzo di uno scandalo sulla corruzione e con il caos sulle pubbliche relazioni. [2] Se riusciamo a farci sentire come un’ulteriore minaccia alla sua immagine di “paese europeo moderno” potremmo spingerla a sostenere azioni europee più ambiziose che le permetterebbero di salvarsi la faccia.
Basta indugi, basta scuse: in questa Giornata Internazionale per i diritti delle Donne dimostreremo tutta la nostra forza. Firma la petizione ORA!
Le buoni leggi possono cambiare intere società, e la Convenzione di Istanbul è il miglior quadro legale che abbiamo per porre fine alla violenza sulle donne e sulle ragazze. Offre
protezione, punisce i colpevoli, dota i nostri paesi di strumenti
potenti e vincolanti per prevenire e perseguire gli stupri, le percosse,
lo sfruttamento e il traffico, le molestie e lo stalking: una
inaccettabile realtà quotidiana vissuta da milioni di donne in tutta
Europa. [3]
L’anno scorso abbiamo festeggiato un impegno importante: la firma della Convenzione di Istanbul da parte dell’Ue. Ma le firme non bastano: per essere efficace, la Convenzione deve essere ratificata e attuata senza restrizioni. Adesso, invece, il suo futuro è incerto.
Come paese attualmente alla guida dei lavori del Consiglio dell’Ue, la Bulgaria ha il grande potere di stabilire la tabella di marcia di tutta la procedura di ratifica della Convenzione all’interno dell’Unione, ma da quello che trapela dalle stanze del potere di Bruxelles, sembrerebbe che stia facendo pressioni per rendere l’attuazione da parte dell’Ue una questione meramente simbolica!
Siamo davvero infuriati: ne abbiamo piene le tasche di persone – e paesi – pronti a ostacolare il corso della giustizia! In questa Giornata per i diritti delle donne alziamo la voce in difesa del diritto di ciascuno a vivere una vita libera dalla violenza e dal terrore. Firma oggi la petizione e aiutaci a tenere il fiato sul collo dei potenti perché si uniscano a noi!
Qualche settimana fa il Governo bulgaro ha deciso fermare il voto del
parlamento nazione sulla ratifica della Convenzione per timore che
avrebbe “promosso l’omosessualità e il travestitismo”. È
evidente che i politici bulgari non hanno letto la Convenzione e non
hanno nemmeno compreso il potere dei movimenti sociali di denunciare e
fermare la violenza e le molestie. [4]
Il movimento #metoo ci ha messo di fronte a una realtà agghiacciante: ogni giorno, in ogni luogo, le donne sono vittime della violenza. Una donna su tre tra quelle che conosci e che vivono in Ue ha subito violenze o molestie. [3] È orrendo ma è così! Però #metoo ci ha anche svelato quanto possiamo essere forti quando ci uniamo insieme.
I diritti e le libertà di cui godono oggi le donne in Europa sono frutto di dure lotte, durate decenni. Ma ancora, in Europa, la battaglia non è stata vinta. Possiamo farcela, siamo già a buon punto. Perché il cambiamento sia reale dobbiamo impegnarci tutti, ma delle buone leggi possono contribuire a rendere il nostro cammino più veloce e a salvare, nel frattempo, molte vite. Unisciti ora al movimento e firma la petizione!
i “valori tradizionali della famiglia” e il timore dei “travestiti” sono motivi validi per permettere che le donne subiscano violenze domestiche e stupri? [1] Alcuni uomini di potere pensano di sì. Ma il loro tempo è scaduto.
La Bulgaria ha di recente rifiutato di adottare a livello nazionale l’importante Convenzione europea contro la violenza sulle donne. E non è tutto: la Bulgaria tiene, in questo momento, la Presidenza di turno dell’Ue, quindi è la responsabile del processo di ratificazione della Convenzione in tutta l’Unione.
Entro sole due settimane gli Stati membri potrebbero andare al voto per rendere l’Europa un luogo più sicuro per tutte le donne, ma la Bulgaria non sta compiendo alcun passo significativo, anzi: continua a intralciare il cammino verso la tutela di 250 milioni di donne e ragazze. Non solo sul territorio bulgaro, ma in tutta Europa.
Ne abbiamo fin sopra i capelli! Già 109.000 di noi hanno firmato la petizione; se raggiungiamo le 200.000 firme potremo consegnarla pubblicamente ai funzionari bulgari. La Presidenza Ue della Bulgaria è iniziata nel bel mezzo di uno scandalo sulla corruzione e con il caos sulle pubbliche relazioni. [2] Se riusciamo a farci sentire come un’ulteriore minaccia alla sua immagine di “paese europeo moderno” potremmo spingerla a sostenere azioni europee più ambiziose che le permetterebbero di salvarsi la faccia.
Basta indugi, basta scuse: in questa Giornata Internazionale per i diritti delle Donne dimostreremo tutta la nostra forza. Firma la petizione ORA!
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L’anno scorso abbiamo festeggiato un impegno importante: la firma della Convenzione di Istanbul da parte dell’Ue. Ma le firme non bastano: per essere efficace, la Convenzione deve essere ratificata e attuata senza restrizioni. Adesso, invece, il suo futuro è incerto.
Come paese attualmente alla guida dei lavori del Consiglio dell’Ue, la Bulgaria ha il grande potere di stabilire la tabella di marcia di tutta la procedura di ratifica della Convenzione all’interno dell’Unione, ma da quello che trapela dalle stanze del potere di Bruxelles, sembrerebbe che stia facendo pressioni per rendere l’attuazione da parte dell’Ue una questione meramente simbolica!
Siamo davvero infuriati: ne abbiamo piene le tasche di persone – e paesi – pronti a ostacolare il corso della giustizia! In questa Giornata per i diritti delle donne alziamo la voce in difesa del diritto di ciascuno a vivere una vita libera dalla violenza e dal terrore. Firma oggi la petizione e aiutaci a tenere il fiato sul collo dei potenti perché si uniscano a noi!
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Il movimento #metoo ci ha messo di fronte a una realtà agghiacciante: ogni giorno, in ogni luogo, le donne sono vittime della violenza. Una donna su tre tra quelle che conosci e che vivono in Ue ha subito violenze o molestie. [3] È orrendo ma è così! Però #metoo ci ha anche svelato quanto possiamo essere forti quando ci uniamo insieme.
I diritti e le libertà di cui godono oggi le donne in Europa sono frutto di dure lotte, durate decenni. Ma ancora, in Europa, la battaglia non è stata vinta. Possiamo farcela, siamo già a buon punto. Perché il cambiamento sia reale dobbiamo impegnarci tutti, ma delle buone leggi possono contribuire a rendere il nostro cammino più veloce e a salvare, nel frattempo, molte vite. Unisciti ora al movimento e firma la petizione!
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Grazie,
Fernando (Bologna), Julia (Varsavia) e tutta la squadra di WeMove
Riferimenti:
[1] La Bulgaria prende le distanze dal trattato contro la violenza sulle donne https://www.politico.eu/article/bulgaria-istanbul-convention-backs-away-from-treaty-opposing-violence-against-women/
[2] Giornate calde in Bulgaria: http://politi.co/2FmoyQu; Mentre la Bulgaria si accinge ad assumere la presidenza Ue, incombe su di lei la nube della corruzione: http://bit.ly/2pUjRqw
[3] La Convenzione di Istanbul: Un'opportunità fondamentale per porre fine alla violenza contro le donne: https://www.womenlobby.org/IMG/pdf/european_coalition_factsheet_final_all_logos_8_march.pdf
[4] La Bulgaria approda alla Presidenza Ue sulla scia di polemiche e malcontento sulla Convenzione di Istanbul http://nmd.bg/en/bulgaria-launches-eu-presidency-scandalously-with-half-truths-and-delusions-about-the-istanbul-convention/
[5] Violenza contro le donne: un’indagine a livello di Unione europea. Panoramica dei risultati http://bit.ly/23atuf9
NB. Questa è la lettera ricevuta tramite email da parte del movimento WEMOVE.EU
WeMove.EU
è un movimento di cittadini, che si batte per un’Europa migliore; per
un’Unione europea dedicata alla giustizia sociale ed economica, la
sostenibilità ambientale, e per una democrazia concretamente diretta dai
cittadini. Siamo individui di diverse provenienze, con diverse storie
alle nostre spalle, che considerano l’Europa la propria casa,
indipendentemente da dove siamo nati. Per non ricevere più aggiornamenti
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