Siamo solo tante Cenerentole da salvare?
Ormai
sono mesi che stiamo andando avanti con le accuse di molestie
sessuali contro Harvey Weinstein, "bulletto mafioso di
second'ordine", secondo il regista Peter Jackson.
Non
ho nulla da dire a favore di Weinstein, ma mi chiedo come abbiano
potuto continuare a tacere le varie attrici nel
vedersi distruggere le carriere, fino a venire denigrate da tutto
l'entourage.
Che fine hanno fatto le donne come Eleanor Roosevelt, la First Lady del Mondo, come la chiamava Truman?
Era solo una donna, in un momento in cui non c'era ancora la parità dei sessi di oggi.
Eppure non si è mai tirata indietro. Ha sempre lottato per l’ottenimento di pari diritti per le donne, per gli afroamericani e per i lavoratori del periodo della Grande Depressione, portando attenzione sulle loro cause.
Non pensate che solo perché fosse una First Lady, allora avesse potuto dire e fare tutto.
Vi basta guardare Melania Trump, la First Lady di oggi, famosa per le sue espressioni tristi e per gli scandali del marito, per capire che essere la moglie di un Presidente non porta sempre dei benefici.
Eppure Eleanor non si limitò solo a difendere i diritti umani, ma nel 1935 fece approvare dal congresso la legge per la quale tutti potevano avere il bagno dentro casa, non solo le famiglie benestanti. Dovette lottare contro tutto il Congresso per riuscirci!
E ha vinto!
Di tutta questa faccenda, la cosa che mi fa più tristezza è che questo evento ha creato molto scandalo e scalpore. Se ne parla ovunque.
Centinaia di attrici hanno i riflettori contro (e chi non ce l'ha, ci prova con frasi facilmente equivocabili come quelle di Catherine Deneuve), eppure ci sono donne ancora più valorose, donne che non si sono mai date per vinte, che ancora oggi lottano e patiscono l'inferno in paesi dove l'uguaglianza sembra solo un'utopia.
Ma di loro non se ne parla mai!
Perchè?
Vi sembra giusto?
Possibile che le donne si sentano esseri così inferiori da poter pensare di venire trattate in questo modo e dover pure stare zitte?
Tutti conoscono le lotte femministe e alcune ambientaliste tra i VIP di Hollywood, ma nessuno conosce chi ha trasformato l'intera propria vita in una battaglia per la libertà e l'uguaglianza, come alcune donne africane, tra cui:
- Ellen Johnson Sirleaf, prima donna eletta democraticamente presidente in Africa nel 2006, che ha lavorato per assicurare la pace in una Liberia devastata da anni di guerra; la sua compatriota,
Possibile che le donne si sentano esseri così inferiori da poter pensare di venire trattate in questo modo e dover pure stare zitte?
Tutti conoscono le lotte femministe e alcune ambientaliste tra i VIP di Hollywood, ma nessuno conosce chi ha trasformato l'intera propria vita in una battaglia per la libertà e l'uguaglianza, come alcune donne africane, tra cui:
- Ellen Johnson Sirleaf, prima donna eletta democraticamente presidente in Africa nel 2006, che ha lavorato per assicurare la pace in una Liberia devastata da anni di guerra; la sua compatriota,
- Leymah
Gbowee, attivista
che si è battuta per dare alle donne il diritto di voto e aumentare
il peso e l’influenza femminile in diverse aree dell’Africa
Occidentale;
- la
yemenita Tawakkul
Karman,
nota per il suo impegno
nella Primavera araba e la sua lotta per i diritti delle donne nello
Yemen;
- Wangari
Maathai
per “il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della
democrazia e della pace”.
Tutte
Nobel per la Pace!
C'è
chi ha perso il marito, i figli o la libertà, come la vietnamita
Mother Mushroom che ora deve farsi 10 anni di galera solo per aver
scritto nel proprio blog le ingiustizie a cui ha assistito come
quella di vedere negli ospedali gente malata ma senza soldi per
corrompere i medici e farsi così visitare e curare. Tutti dovrebbero
ricordare il suo motto "Non voglio che i miei figli si dibattano
e debbano fare quello che sto facendo adesso", che l'ha spinta a
lottare tanto da essere stata nominata Difensore dei Diritti Civili
dell'Anno 2015 in cui ha dichiarato che spera che non ci sia più
bisogno di tali riconoscimenti per quelle come lei che vivono in
paesi attualmente autoritari e dittatoriali.
Purtroppo
la sua lotta continua ma nel
2016 è stata condannata a 10 anni di carcere per aver fatto
propaganda contro la Repubblica Socialista del Vietnam.
Vi
sembra giusto?
Chi
sta lottando ora per darle giustizia e libertà?
Per
una donna che sta solo cercando di dare un futuro migliore ai suoi
due figli e che sta cercando di eliminare la corruzione che devasta
il Vietnam?
Pensate
a lei quando vorrete solo lamentarvi di qualche noia o fonte di
stress quotidiana!
Ci
sono tante lotte, grida di donne contro il capitalismo maschilista e
la disparità dei sessi.
Anche
nell'America Latina, le cose non vanno tanto meglio.
In
Argentina, ci sono organizzazioni femministe come MuMaLa che
pubblicano le cifre dei femminicidi: nel 2016 sono state 322 le donne
assassinate; in Brasile, il quinto paese al mondo per numero di donne
uccise, nel 2013 sono state assassinate
4.762 donne,
cioè 13 donne al
giorno. In Honduras, nonostante la sua piccola dimensione, nel 2014
ci sono stati 531 femminicidi; a El Salvador se ne contano 230.
Helena
Silvestre, leader del movimento di base Lotta popolare a San Paolo,
afferma: “Il mondo capitalista ci sfrutta, ci opprime, ci
impacchetta, ci etichetta e ci vende. Trasforma le donne in colpevoli
delle violenze che soffrono sul proprio corpo. Le povere, le negre,
le indigene, le LGTBI, sono, da secoli, quelle che più di tutte
muoiono assassinate, quelle che vengono violentata, quelle che muoiono
a causa di un aborto illegale mentre le bianche possono abortire nel
confort delle cliniche speciali. (...) Le donne povere, doppiamente
sfruttate, si ribellano alla situazione in cui si trovano. Le donne
nere incontrano nella propria storia la forza di cui hanno bisogno per
prendersi carico dei propri capelli ricci e del proprio posto in
battaglia”.
Ora
capite?
E
noi, donne fortunate, cosa stiamo facendo?
Diamo
in qualche modo sostegno a queste donne o preferiamo crogiolarci
davanti a film come "Cinquanta sfumature di grigio" o
letture di erotici, dove c'è sempre un Lui milionario, prepotente,
abituato ad avere tutto, disposto a ricattare, prendere, stuprare,
picchiare, tradire la più ingenua e delicata donna, priva di
ambizioni o incapace di farsi rispettare?
Questo
è davvero ciò che vogliamo?
Vogliamo
fomentare quindi questa mentalità capitalista maschilista in cui le
donne devono sottostare agli uomini e non sono capaci di vivere senza
di loro? Un po' come la cara Cenerentola che si lascia maltrattare
dalla matrigna finché non arriva il Principe Azzurro a salvarla,
quando basterebbe mandare al diavolo l'odiata matrigna, licenziarsi
da quel lavoro da schiavetta e trovarsi un uomo che non la desidera
solo per averci ballato insieme una volta, ma la ama per davvero per
quello che è.
Quindi,
donne, svegliatevi! Sono le donne a dare forma e valore a un uomo!
E
voi, care attrici, siete voi che avete permesso a Weinstein di fare
il bullo. Lui senza di voi avrebbe potuto solo fare film con attori
(uomini), quindi avevate molto potere, ma avete preferito non usarlo
per non urtare i suoi... sentimenti (diciamo così).
Link
utili:
Le donne che hanno lottato per l'uguaglianza e i diritti delledonnesu Bigodino.it
17donne che rappresentano un esempio di lotta per i diritti femminilisuZankyou.it
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